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La forza della fragilità, chi siamo?

16-05-2022 21:20

Auser Tuscia

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La forza della fragilità, chi siamo?

Chi siamo?I promotori del progetto sono Auser Tuscia ,Auser Viola del pensiero, Auser Sergio Quadraccia  e PROCIV Monti Cimini.  Auser persegue finali

Chi siamo?

I promotori del progetto sono Auser Tuscia ,Auser Viola del pensiero, Auser Sergio Quadraccia  e PROCIV Monti Cimini.

 

 

Auser persegue finalità di solidarietà sociale, promuove e realizza attività di volontariato, di solidarietà, di educazione degli adulti, di socializzazione, sostiene con attività mirate anziani fragili e soli, malati di Alzheimer e le loro famiglie e soprattutto i caregivers, offre sostegno telefonico agli anziani tramite il progetto nazionale Il filo d’argento. Nello svolgimento di queste attività l’Auser si propone il compito specifico di prevenire il decadimento cognitivo, orientare e valorizzare le disponibilità e le competenze delle persone anziane come una opportunità e una risorsa per la società, si propone inoltre di favorire le relazioni intergenerazionali.

Nel territorio della provincia di Viterbo l’Auser è rappresentato al livello provinciale da Auser Tuscia , da Auser viola del pensiero come circolo di Viterbo e dal Circolo Auser di Orte Sergio Quadraccia

 

 

 

 

Prociv Arci Gruppo Monti Cimini di Ronciglione.

La PROCIV nasce nel 1988 come ‘’protezione civile e ambiente’’ dopo qualche anno, in collaborazione con un'associazione cattolica di Ronciglione, ha iniziato ad effettuare il banco alimentare da oltre 15 anni. Invece da una decina d'anni è stata  attivata presso la sede operativa il progetto della COOP, “Il buon fine".

La prociv fa le raccolte e la distribuzione di alimenti alle famiglie in difficoltà, che in questo periodo di Covid 19 si sono triplicate.

Durante la quarantena la raccolta si è fatta nei supermercati e direttamente consegnata a casa, con acquisto di quei prodotti che mancavano o erano insufficienti per tutti i pacchi. La PROCIV ha consegnato oltre 300 pacchi mensilmente.

 

sito: https://procivronciglione.wordpress.com/

facebook: https://www.facebook.com/emergenze.neve.pioggia.cimina.lagodivico/

 

 

COMUNITÀ SOLIDALI

Il progetto ha i suoi riferimenti in Comunità solidali, infatti il Codice del Terzo Settore, adottato a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106”, e, in particolare, l’articolo 72, comma 1 prevede che il Fondo di cui all’articolo 9, comma 1, lettera g), della citata legge delega sia destinato a sostenere, anche attraverso le reti associative, lo svolgimento di attività di interesse generale, iniziative e progetti promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni del Terzo settore, iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore.

I progetti di Comunità Solidali concorrono al conseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, adottata dall’Assemblea generale dell’ONU a New York il 25 settembre 2015, con la risoluzione 70/1 intitolata Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Link : https://www.regione.lazio.it/cittadini/sociale-famiglie/comunita-solidali

 

 

Questo progetto evidenzia che essere una provincia in cui prevale il gruppo degli anziani comporta un aumento della quota di anziani fragili. Il deterioramento della salute fisica porta l’anziano a focalizzare l’attenzione sulle malattie trascurando la vita di relazione ed esponendosi all’isolamento ed a stati depressivi che peggiorano le relazioni con le persone più vicine. I familiari o chi si prende cura dell’anziano non hanno vita facile a convivere con questi stati d’animo, manifestando spesso stati d’ansia che concorrono a rendere difficili le relazioni interpersonali; inoltre, aumentando la gravità dell’anziano e l’impegno di cura, diminuisce la quantità di tempo da dedicare alle relazioni, provocando isolamento.

 

I fattori che definiscono l’anziono fragile comportano un rischio elevato di rapido deterioramento della salute e dello stato funzionale ed un ingente consumo di risorse. Nella maggior parte dei casi il carico dell’assistenza grava sui familiari o sulla figura della badante.

Una percentuale rilevante di questa fascia di popolazione presenta sintomi ascrivibili a decadimento cognitivo. La demenza rappresenta oggi per la sua diffusione una malattia sociale che investe progressivamente, con il passare degli anni, una sempre più larga fascia di persone; se al di sotto dei 65 anni interessa circa il 6% della popolazione, dopo gli 80 anni, colpisce circa il 20% della popolazione fino ad arrivare ad oltre il 37% degli over 85 (1). La stima dei pazienti affetti da demenza sul territorio provinciale (corrispondente al 6% della popolazione > 65 anni) è pari a complessivamente a 4.118 così distribuita per i tre distretti ASL: Distretto A: 1.481 (36%); Distretto B: 1.203 (29%); Distretto C: 1.434 (35%) (2). La demenza è una malattia estremamente invalidante per chi ne è colpito, ma anche per il contesto familiare nel quale il malato vive, provocando danni alla salute di natura sia fisica che mentale in oltre il 90% delle figure che supportano e si prendono cura della persona malata.

Con il lockdown, a seguito della pandemia da Covid-19, la situazione per i malati e le loro famiglie è notevolmente peggiorata perché la condizione di isolamento ha bruscamente interrotto, per un tempo non quantificabile, interventi e progetti orientati alle necessità non solo sanitarie che questa malattia comporta.

 

La demenza è una patologia complessa che per la sua multidimensionalità richiede necessariamente un approccio globale e sistemico alla persona e alla sua famiglia che integri le varie competenze professionali socio-sanitarie con le risorse costituite dall’intera società civile e in particolare dall’ambito del volontariato e del terzo settore.

La ASL e i comuni, forniscono ai pazienti una serie di servizi, che spesso non sono sufficienti a dare risposte efficaci a questa complessa realtà. Inoltre la carenza di servizi nei piccoli comuni e le difficoltà di spostamento verso il capoluogo, sede del maggior numero di servizi, non rende la vita facile agli anziani e a chi si prende cura di loro.

Le associazioni coinvolte in questa proposta progettuale ritengono possa essere utile offrire le proprie competenze sia per dare risposte multiple, quali l’attivazione di uno spazio per i pazienti, attività di tipo domiciliare e iniziative a supporto delle condizioni di fragilità economica che per portare servizi nei territori più periferici. 

 

Dall’analisi della situazione attuale deriva un carico enorme che grava sulle famiglie che, da sole, si trovano a far fronte alle necessità sociali, sanitarie e psicologiche del familiare malato. Spesso, peraltro, i familiari non sono a conoscenza dei servizi sociosanitari pubblici, privati e del privato sociale esistenti sul territorio, e riescono così a usufruirne solo in minima parte. Questa è la motivazione della proposta progettuale congiunta che AUSER TUSCIA, AUSER Viola del pensiero, AUSER Sergio Quadraccia e PROCIV MONTI CIMINI (da qui in avanti PROCIV) hanno sviluppato pensando ciascuna al proprio target di riferimento. Gli AUSER coinvolti nel progetto, in coerenza con la loro esperienza nell’ambito della promozione della salute dell’anziano e dell’anziano fragile, nonché delle loro pregresse esperienze di collaborazione su progetti di sollievo domiciliare, propongono attività orientate in questa direzione, attraverso Alzhauser Caffè, compagnia a domicilio e recapito domiciliare della  spesa in collaborazione con UNICOOP Tirreno, la quale fornisce un contributo, senza aggravio economico per l’utente. PROCIV, infine, mette a disposizione la sua attività di consegna a domicilio della spesa e di banco solidale nel territorio di Ronciglione.