Dal 25 Settembre 2021 sono la nuova Presidente di AUSER Tuscia, è un incarico che ho accolto con onore e con un po’ di apprensione. Mi lusinga dirigere una associazione che negli anni è diventata una presenza importante nel viterbese, grazie ai tanti volontari che hanno svolto il loro lavoro con entusiasmo, abnegazione e competenza. Da quando si è manifestata questa insidiosa pandemia da COVID l’AUSER non si è fermata ma non possiamo nascondere che il timore ha pervaso anche noi seppure superato dal desiderio di aiutare i più fragili.
Sono consapevole che questa presidenza richiede un grande impegno e soprattutto un orientamento all’innovazione, come ci ha fatto capire questa pandemia. Abbiamo imparato ad utilizzare gli strumenti informatici sia per comunicare che per svolgere le nostre attività. Le nuove disposizioni di legge ci dicono che per svolgere una buona parte delle nostre attività dobbiamo imparare i principi della co-programmazione e della co-progettazione e noi abbiamo già cominciato a studiare.
Il 2022 ci vedrà impegnati nello svolgimento delle numerose azioni del progetto La forza della fragilità, finanziato dal progetto regionale Comunità solidali con un’ingente cifra.
Il lavoro non ci manca e neanche le competenze e la buona volontà e quindi buon lavoro a tutte/i noi.
Rita Squarcetti
AUSER Tuscia è un’associazione per l’invecchiamento attivo che ha nella sua mission la ricerca ed il perseguimento di buone pratiche che favoriscano una età anziana in buona salute e autonomia.
Parte integrante della nostra mission è la memoria delle nostre tradizioni e della nostra storia, sia locale che nazionale. Diretta conseguenza di tutto ciò è la nostra vocazione al dialogo intergenerazionale.
Negli interventi che mi hanno preceduta si è parlato di cultura del rispetto e vorrei partire da qui per una riflessione.
Il nostro territorio ha una tradizione contadina. I ruoli familiari erano rigidi e ancorati alla suddivisione del lavoro: agli uomini i lavori pesanti nei campi e nelle stalle, alle donne i figli, la casa, l’orto e gli animali da cortile. Ognuno al suo posto e direi con rispetto per quel posto.
Naturalmente non è un assetto sociale condivisibile: ci sono state le lotte per l’emancipazione femminile e, anche se la situazione attuale non è ancora ottimale, nessuno vorrebbe tornare a quel modello. Il concetto che volevo esprimere è che alla base c’era il rispetto per il ruolo che ciascuno aveva e che mi sembra essere scemato.
Condivido quanto detto sull’importanza dell’educazione ai sentimenti da parte della scuola. Vorrei andare ancora più a monte: è necessario insegnare ai bambini a riconoscere e gestire le emozioni. Lo devono fare di concerto le famiglie e la scuola.
Se le famiglie non ritengono di essere sufficientemente competenti allora le si può aiutare con le “scuole per genitori” e se si ritiene che queste siano obsolete si studierà qualcosa di più efficace.
Il nodo fondamentale è che per implementare queste strategie non è sufficiente la buona volontà e le giuste competenze. È necessario che chi riveste il ruolo di decisore promuova e sostenga con atti e disponibilità economiche coloro che agiscono.
Dr. Rita Squarcetti
Presidente AUSER Tuscia
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